Un classicone: la torta pere e cioccolato

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La torta pere e cioccolato! Buona, buonissima, ma che dico, dico boh, mica l’ho assaggiata, e’ tutta farina. Me l’hanno detto. La ricetta l’ho presa dai soliti siti arcinoti e come ingredienti direi che ho variato quasi nulla, a parte ovviamente sostituire al burro il ghee. La preparazione:

200g farina 00
100g Zucchero
170g Burro
Lievito 1/2 bustina (8g)
200g Cioccolato fondente
100g Amaretti
Uova 4
350g Moscato (o 350cc se preferite)
700g Pere Coscia (esistono. Maschietti via quei pensieri. Sempre a quello pensate… si’)
1 persona da festeggiare per la quale e’ una sorpresa
1 figlio/a che vuole partecipare a tutti i costi

Alzatevi la mattina e con qualsiasi scusa cominciate a preparare qualcosa in cucina, intanto direi grattare il cioccolato. “Cosa fai?” dice il festeggiato, e voi “I muffins” e col naso cosi’ allungato cominciate a rompere le uova. Aspettate che il destinatario esca e poi scatenate l’inferno: mettete il cioccolato e 100 dei 170 di burro a bagnomaria con l’acqua che avevate detto che era per il the (era si’ per il vostro the, ma oggi la colazione ve la sognate), poi pregate che il pargolo non si tagli aiutandovi a pelare le pere, che sfiletterete in ottavi (in italiano: fatele a fette per il lungo, 8 fette per pera) e accorgetevi che l’aver comprato la prima pera che capitava e non la coscia perche’ l’esselunga non le aveva e’ stato un grave errore, sono dure come il marmo. Allora seguite la variante di ricetta che dice di farle bollire nel moscato, e sacramentate perche’ ieri non lo avete comprato, proprio l’avete dimenticato come la lista della spesa che avevate religiosamente compilato per poi lasciarla sulla madia. Quindi piano C, pere in pentola coperte del tavernello bianco che dite di usare per cucinare (ma ogni tanto un ciuccio lo tirate) e zucchero a velo, direi una coltre coprente. Coperchiare che si stufino (no scoccino, stufino) mentre passate a fare, possibilmente con qualche frusta elettrica, una crema con 50 dei 100 di zucchero, gli altri 70 dei 170 di burro e i quattro tuorli che il pargolo avra’ quasi completamente separato dal bianco. Visto che nel frattempo un vostro clone ha badato a che il cioccolato si sia squagliato bene e poi intiepidito, aggiungetelo alla crema zucchero e uova, insieme agli amaretti che boia devo ancora sbriciolarli, il lievito e la farina. Ora potete portare il pargolo a scuola ma spegnete le pere se non vi serve una scusa per chiamare quei bei pompieroni che avevate visto. Tornate di corsa, date da mangiare al cane, e cosi’ potete passare a montare a neve gli albumi che non salgono perche’ il pargolo ve lo aveva detto, li aveva quasi separati dai tuorli. Ottenete percio’ una pappetta grigina, che unirete al misto anzi no cacchio gli altri 50 g di zucchero… ho gia’ bagnato le fruste! Vabbe’, incorporate a mano lo zucchero nei tuorli (tanto son piu’ a terra di Toro Seduto) e ora si’, unite al compostone e amalgamate. Versatene un bello strato nella tortiera, disponete molto ordinatamente le pere che nel frattempo si sono intiepidite e coprite con l’impasto rimanente, infornate nel forno a 180 per 40′. Lavate attrezzi e cucina per non insospettire il festeggiato, preparate i muffins per non farvi sgamare, andate a ritirare la torta (nel frattempo altro che 40′) che scoprite essere bruciatina perche’ il forno Ikea per fare i dolci va messo con una resistenza sola, quella sotto, sul ventilato e sul ripiano piu’ in basso. Estraete e coprite con un canovaccio pulito (non fate i barboni, dai, se vi becca il Ranzani), ora potete andare a riposare in ufficio in attesa della sorpresa serale che una puntuale litigata in famiglia rovinera’. Auguri.

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